giovedì 27 marzo 2014

Intervista al nostro socio Armando Bosso (www.qdnapoli.it)


MAURO MALAFRONTE INTERVISTA IL DOTT. ARMANDO BOSSO: REFERENTE PER L'AREA LEGALITÀ DI LEGAMBIENTE

SCRITTO DA MAURO MALAFRONTE ON . POSTATO IN PORT'ALBA

legambiente
E’ d’obbligo una premessa: ho l’onore e il piacere di conoscere i soci fondatori del Circolo di Legambiente di Castellammare di Stabia, presieduto attualmente dal dott. Stefano Scanu. L’idea di questa intervista al dott. Armando Bosso,referente per l’area della legalità, è nata da un’esigenza: provare a raccontare quello che si sta facendo, sul piano concreto, in un territorio difficile come il nostro. Per questo lo ringrazio come cittadino, studente e, non me ne si voglia, amico.

1) Vorrei partire da una considerazione di carattere generale: Legambiente ha coniato il neologismo “Ecomafie” circa vent’anni fa, ma abbiamo colpevolmente lasciato che il muro di silenzio non venisse scalfito. Le cose hanno finalmente preso una piega diversa?
Il tragico fenomeno delle “Ecomafie” è esploso come una “bolla mediatica” solo negli ultimi mesi, mentre Legambiente ne parla fin dal 1994. Soltanto per dare alcuni dati, dal 1991 al 2013 sono state censite ben 82 inchieste per traffico di rifiuti. Eppure solo oggi l’opinione pubblica sembra essersi resa conto dei disastri provocati dalla camorra (e dalla politica connivente) nel corso degli anni. Qualcosa per fortuna sta cambiando, ed è il caso di dirlo: era ora. Ma al di là del risveglio delle coscienze, è necessario che anche la legislazione faccia passi avanti. Ben venga allora l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale.
2) Il circolo di Legambiente “Woodwardia”, che opera tra Castellammare e Gragnano, è certamente uno dei più attivi in un territorio, quello della nostra provincia, particolarmente complesso. Quali sono le iniziative che, nel corso degli anni, avete portato avanti?
Il circolo è nato nel 2012 grazie ad un gruppo di giovani (età media 25 anni), che, con entusiasmo, hanno dato il via a molteplici iniziative, come “Puliamo il mondo”, o ancora “Salvalarte”, finalizzata ,quest’ultima, alla valorizzazione del patrimonio artistico dell’ager stabianus (a partire da Villa San Marco e Villa Arianna). Cerchiamo di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dell’ambiente e al contempo al recupero delle nostre radici storico – culturali.
3) Discorso a parte merita il vostro progetto “Percorsi di Ambiente e Legalità”: parlare di questi temi non è mai scontato, soprattutto se gli interlocutori sono gli studenti…
L’idea è quella di dare la possibilità ai ragazzi di riflettere su temi importanti, troppo spesso trascurati dai programmi scolastici. Si è negli anni, purtroppo, imposto un modello sotto-culturale secondo cui rispettare le regole è da “sfigati”. Occorre far passare il messaggio contrario: l’osservanza delle regole non è solo una scelta “di campo”, ma è qualcosa di “utile”, un obbligo di civiltà. Il rischio di depenalizzare l’illegalità nelle coscienze è sempre dietro l’angolo. Nei cinque incontri organizzati abbiamo dunque coinvolto magistrati, docenti universitari e giornalisti, con l’obiettivo di dare ai ragazzi un messaggio di speranza, offrendo loro esempi positivi.
4) La serie di incontri è stata inaugurata dal Magistrato Raffaele Cantone, un “esempio.” In un Paese come il nostro, avvezzo all’amnesia, avere memoria è una sfida continua: raccontare la legalità e spiegare ai ragazzi cosa siano, oggi, le mafie, può essere il vero “modo nuovo” di fare antimafia?
Coinvolgere il Magistrato Raffaele Cantone, fresco di nomina alla Presidenza dell’Autorità Anticorruzione, è stato qualcosa di straordinario. Il dott. Cantone ha aderito fin da subito al progetto e questo per noi è motivo di grande orgoglio. Abbiamo scelto di partire con lui perché è certamente un “esempio positivo”, un indiscutibile punto di riferimento per chi crede nei valori della legalità. Parlare di Legalità nelle scuole conta eccome: è il modo migliore per dare avvio a una profonda opera di riqualificazione educativa. La lotta alla mafia passa anche e soprattutto da qui.
5) Hai prima fatto riferimento alla età media del “gruppo di lavoro” del circolo Woodwardia, 25 anni circa: giovani con passione ed entusiasmo, lo abbiamo detto. E la politica? Avete avuto, nel corso degli anni, la sensazione di essere “ di troppo” sul territorio oppure la istituzioni locali vi hanno sostenuto?
Come circolo, da statuto, siamo “apartitici”, ma abbiamo sempre cercato di interloquire con le istituzioni senza pregiudizi, riuscendo anche a coinvolgere l’amministrazione comunale in alcune iniziative e, circa un anno fa, abbiamo persino lanciato la proposta di una Consulta Ambientale. Le istituzioni non possono e non devono ignorare le realtà associative che, con passione e tra mille difficoltà, operano sul territorio. Dal canto loro le associazioni non possono sposare la logica del “muro contro muro”. Insomma, apartitici sì, ma non “apolitici”, se per politica intendiamo l’impegnarsi per il bene comune.
6) Lo scorso febbraio un altro valente magistrato, Nicola Gratteri, da oltre vent’anni impegnato nella lotta alla ‘Ndrangheta, ha dichiarato: “Con questo sistema giudiziario e questo sistema di istruzione la fine delle mafie coinciderà con la fine dell’uomo”. Quadro drammatico ma non lontano dalla realtà…
Analisi cruda e reale: la scuola ha certamente un’immensa responsabilità. “Le mafie temono più la scuola che la giustizia”, diceva Antonino Caponnetto. Deve essere chiaro a tutti che la battaglia alle organizzazioni criminali è prima di tutto una battaglia culturale. Siamo sicuri che il nostro sistema educativo - così com’è - spaventi davvero le mafie? Gli esempi cui prima abbiamo fatto riferimento filtrano tra le mura delle scuole?
7) Chiudo con un tweet e ti chiedo di essere altrettanto stringato: l’iniziativa “Percorsi di Ambiente e Legalità” si ripeterà nei prossimi mesi?
Assolutamente si. Per quest’anno abbiamo deciso di partire dal Liceo classico “Plinio Seniore” di Castellammare di Stabia, ma abbiamo senz’altro la volontà di riproporre il progetto anche in altri istituti. I nostri interlocutori restano gli studenti: a loro il compito di farsi paladini e testimoni dei valori della legalità.

Fonte: http://www.qdnapoli.it/index.php?option=com_content&view=article&id=595%3Amauro-malafronte-intervista-il-dott-armando-bosso-referente-per-l-area-legalit%C3%A0-di-legambiente&catid=16&Itemid=110&fb_action_ids=660222414015398&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B300748670074109%5D&action_type_map=%5B%22og.likes%22%5D&action_ref_map=%5B%5D

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