giovedì 21 novembre 2013

Bray: «Le antiche ville di Stabia candidate a diventare patrimonio Unesco»



Castellammare. Le antiche ville di Stabia saranno candidate a diventare patrimonio Unesco. Lo ha annunciato ieri il ministro alla Cultura Massimo Bray rispondendo ad un'interrogazione presentata dal deputato Sel Arturo Scotto.

L'attenzione del Ministro Bray sulle ville di Stabiae e la promessa di visitarle, è nata lo scorso settembre durante la festa regionale di Sel che si tenne proprio a Castellammare. L'obiettivo di Scotto e dei comitati è quello di preservare e rilanciare quelle ville che hanno fatto emergere le collezioni Otium Ludens e In Stabiano, giudicate tra le più belle al mondo.

"Nell'ambito dell'attività di redazione del nuovo piano di gestione del sito Unesco delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata - ha scritto Bray rispondendo all'interrogazione di Scotto - si è avanzata la proposta di estendere l'area cuscinetto del sito che permettesse di tutelare il rapporto visivo delle città con il Vesuvio e il mare inserendo Stabiae".

Ad impegnarsi per le antiche ville, come spiega Arturo Scotto sono stati soprattutto i giovani volontari del circolo Legambiente Woodwardia che hanno organizzato visite culturali. "Dai loro dati è emerso che l'area archeologica di Castellammare è praticamente sconosciuta ai flussi turistici di massa, e che giudizi pesantemente negativi sono stati espressi relativamente ai servizi di accoglienza e pulizia del sito, oltre che all'accessibilità come la segnaletica stradale e il mancato servizio di trasporto pubblico - commenta Arturo Scotto, deputato e segretario regionale di sinistra ecologia libertà - Esprimo dunque grande soddisfazione per la scelta del ministro Bray perché l'inserimento di Stabiae nel sito Unesco ci consente di programmare finalmente uno sviluppo a guida pubblica dell'immenso patrimonio archeologico di Stabiae e a rilanciare in chiave turistica l'area di Varano".




http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CULTURA/ville-di-stabia-bray-patriomonio-unesco/notizie/366197.shtml



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