sabato 21 settembre 2013

Il Mattino 20/09/2013

Castellammare. Discariche abusive per sette anni. A discapito del dissesto idrogeologico e delle frane che si sono susseguite. L'ultima nel settembre dell'anno passato. Si tratta delle le briglie, o vasche, di contenimento del monte Faito che per sette anni, sono state piccoli depositi per spazzatura di ogni genere. Una condizione che ne ha impedito il corretto funzionamento facilitando le frane ed i crolli sul tratto iniziale della Statale Sorrentina, via Panoramica. L'allarme lanciato da Legambiente, precisamente dai ragazzi del circolo Woodwardia, a quanto pare quest'anno non è rimasto solo su carta protocollata. Dopo essersi rivolti all'assessore all'ambiente Nicola Corrado, quest'ultimo ha sollecitato gli organi preposti per provvedere alla prevenzione delle frane. "Mi sono recato personalmente in Regione a Napoli dall'assessore Edoardo Cosenza e dopo incontri ho ottenuto la pulizia dell'ultima briglia di contenimento, quella di via Panzanelle che è anche la più grande - ha spiegato l'assessore Nicola Corrado -. Erano sette anni che non si provvedeva a quella briglia, in queste ore i tecnici del genio civile di Napoli sono al lavoro". L'allarme del circolo stabiese di Legambiente era scattato nelle settimane scorse, dopo alcuni sopralluoghi che il gruppo effettua costantemente per monitorare, il più possibile, la situazione del parco dei Monti Lattari. I giovani avevano notato tronchi d'albero sradicati e rifiuti d'ogni genere che riempivano l'ultima briglia. "Lo scopo delle briglie disposte sul costone del monte è quello di rallentare il flusso dell'acqua - spiega Alessandro Aprea, ingegnere e componente del comitato scientifico del circolo Castellammare-Gragnano Legambiente Woodwardia -. Se le briglie sono colme di rifiuti o di vegetazione, l'acqua piovana scavalca le vasche e provoca la saturazione del terreno che perde la forza di coesione trasformandosi in fango che, inevitabilmente, cade a valle trascinandosi tutto quello che trova sul suo percorso". Così i tecnici della Regione ieri mattina, sempre su sollecitazione dell'assessore comunale Corrado, avrebbero provveduto anche ad effettuare un monitoraggio delle altre vasche di contenimento; l'obiettivo è quello di provvedere ad eventuali altre opere di manutenzione. Ma l'sos lanciato dal circolo Woodwardia di Legambiente, impegnato anche a livello nazionale nella campagna di prevenzione contro il dissesto idrogeologico, va oltre la semplice pulizia: "Occorrono delle opere di ingegneria naturalistica - continua Aprea - la prevenzione idrogeologica con le infrastrutture idrauliche nei bacini naturali è importantissima per evitare frane. Inoltre se venisse messo a bilancio dalla Regione una finanziaria del genere, per l'emergenza in cui ci troviamo, l'Ente riuscirebbe a spendere subito questi fondi e a far girare l'economia dell'ambito ingegneristico e geologico permettendo anche a molti giovani di non scappare fuori per lavorare". E lanciano poi una provocazione: "Vogliamo invitare i politici a non mettere in dubbio la stabilità del Governo, ma mettiamo in dubbio la stabilità del terreno e preoccupiamoci di quella". Maria Elefante

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