lunedì 23 settembre 2013

Ferrovia nel degrado a Castellammare, 12 km di vergogna: amianto, rifiuti e droga. Comune diffida Trenitalia alla Procura di Torre Annunziata

Erbacce alte più di un metro, rovi aggrovigliati a lamiere arrugginite, ogni sorta di sporcizia, siringhe usate e una piccola bidonville dove, la sera tardi, alloggiano alcuni extracomunitari che vivono di espedienti. E’ questa l’istantanea a tinte fosche che giunge dall’area alle spalle delle Ferrovie dello Stato. Incuria e degrado lì, dove un tempo, passava il treno che collegava le città di Torre Annunziata, Castellammare e Gragnano: 12 chilometri di vergogna per una linea dall’alto valore storico, in quanto è stata la prima ad essere progettata in Italia ed il tratto Torre Annunziata–Castellammare di Stabia il quarto ad essere attivato (la linea infatti è il prolungamento della ferrovia Napoli – Portici). Tante tracce di sedimenti di inciviltà come pneumatici usati, sacchi di rifiuti, lastre di amianto, bottiglie, siringhe usate e chi più ne ha più ne metta. Rifiuti che spostandosi sul ramo secco che, un tempo serviva per collegare la città delle acque alla città della pasta, fanno da contorno ad una piccola bidonville dove la sera vanno a dormire alcuni extracomunitari. Lo stato in cui versa, quest’ultimo tratto di linea, soppressa al traffico passeggeri nel 2010 è ora al centro di un braccio di ferro tra cittadini, amministrazione comunale e Ferrovie Italiane. Un braccio di ferro in cui potrebbe inserirsi la Procura di Torre Annunziata chiamata in causa dall’assessorato all’Ambiente di Castellammare. E’ dell’altro giorno, a firma dell’assessore Nicola Corrado e della dirigente del settore Lea Quintavalle, la diffida alla società Trenitalia sullo stato di degrado in cui versa l’area diproprieta’ delle ex Fs e la richiesta di accertamenti alla Procura di Torre Annunziata. Lotta al degrado e sicurezza, soprattutto di sera, chiedono, invece, i passeggeri, lamentando la presenza, complice il buio, di bande di ragazzi che fanno uso di stupefacenti e arrecano fastidio ai passeggeri e agli animali, cani e gatti, che abitano lì e che della ferrovia ne sono mascotte.

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